Difesa dei cittadini e legittimazione dello Stato

"Se uno Stato non difende i suoi cittadini non è più legittimato come tale."

Sono le parole di Silvio Berlusconi pronunciate in campagna elettorale e riprese in un video su You Tube.

Berlusconi a Napoli. Il terrore delle intercettazioni.

Torino, 4 frati aggrediti a bastonate in convento, uno è grave.

Oltre a esprimere la mia solidarietà ai frati francescani per la brutale aggressione subita, di stampo fascista, sottolineo che a tutta questa violenza si devono aggiungere i morti sulle strade da impatto, gli stupri, e tanti atti di violenza ai danni di cittadini comuni da parte di criminali senza scrupoli.

Lo Stato, per quanto si sforzi politicamente, non è in grado di difendere i suoi cittadini come dimostrano i recenti fatti di sangue. Secondo Silvio Berlusconi, lo Stato da lui governato in qualità di Presidente del Consiglio, non sarebbe più legittimato come tale perché non ha saputo difendere i 4 frati presi a bastonate e ridotti in fin di vita nel loro convento.

Tuttavia Silvio Berlusconi è stato legittimato dal popolo italiano che democraticamente ha preferito a maggioranza la coalizione politica da lui presieduta.

Se Silvio fosse coerente con se stesso, ora che è al governo, dovrebbe delegittimare lo Stato che lui stesso sta governando.

Difendere i cittadini di uno Stato vuol dire fare la guerra contro un ipotetico aggressore esterno che intende distruggere i suoi cittadini. Ma lo Stato, in fin dei conti, sono i cittadini stessi e non le istituzioni statali che, semmai, li rappresentano. Difendere i cittadini vuol dire muovere l'esercito il cui compito è la difesa dei cittadini, per mandare i soldati a difendere ogni cittadino davanti ad ogni casa, chiesa, convento, condominio, luogo pubblico, ecc. Oppure per mandarli ai confini per fermare l'aggressore invasore. Silvio ci ha provato a smuovere l'esercito mandando alcune rappresentanze di militari nelle varie città.

La difesa dei cittadini ha senso se l'aggressore proviene dall'esterno. Ma quando l'aggressore proviene dall'interno, dal cittadino stesso, che senso ha difendere i cittadini da loro stessi?

I fatti dimostrano che non basta smuovere l'esercito, se poi i soldati non sono presenti sui luoghi in cui avvengono i crimini. Se è il cittadino stesso che assale un altro cittadino per derubarlo, il problema va affrontato in modo diverso, secondo me. Non tanto con i soldati come arma di dissuasione, ma cercando di capire perché un cittadino assale un altro cittadino e lo bastona o lo stupra per derubarlo. Forse chi assale a bastonate un altro cittadino, si trova in una situazione di disagio personale o è in preda all'alcool o sotto l'effetto di droghe, oppure agisce per conto di qualcuno che lo paga sfruttando la sua condizione di persona bisognosa in quanto povera e ignorante, oppure ha un conto da regolare, cioè agisce per vendetta.

Bisogna allora rimuovere le cause che portano al disagio personale o all'assunzione di droghe e alcool o che comunque mettono una persona nelle condizioni di essere sfruttata per scopi criminali o di farsi giustizia da sola. Le cause sono spesso da ricercarsi nella povertà, nell'indigenza e nell'ignoranza del valore della vita, nella carenza di valori della propria cultura ed educazione.

Il Vangelo, in questo compito di prevenzione alla violenza, ci viene in aiuto. Credo che una maggiore presa di coscienza da parte dei media, di cui Silvio ne gestisce una grande fetta, come anche da parte dello Stato, dei valori cristiani contenuti nel Vangelo sia importante per prevenire atti di violenza da parte dei cittadini nei confronti di altri cittadini.

Penso che la divulgazione e la promozione dei valori contenuti nel Vangelo, seguita dall'esempio coerente a livello politico e di governo sia importante per prevenire atti criminali e violenti.

Tuttavia, in democrazia è il cittadino con tutto il popolo che sceglie da chi farsi governare e il cittadino sceglie sulla base del proprio interesse personale e sui valori laici e non sempre sulla base dei valori cristiani di amore, carità e misericordia contenuti nel Vangelo.