Il campanile della discordia

Soltanto alcuni anni fa, nel mio paese a Nole, il campanile che era oggetto di lavori di ristrutturazione da diverso tempo, crollò sulla chiesa sottostante, distruggendone il tetto, la facciata e l'organo, da come puoi vedere nella foto riportata di fianco su questo sito.

Nel frattempo sono iniziati i lavori di ristrutturazione della chiesa, mentre per quanto riguarda la ricostruzione del campanile sono stati proposti tre progetti insieme ad una serie di polemiche che qui non voglio fomentare.


La Stampa - Articolo sul campanile di Nole del 29 maggio 2010


Oggi leggo sul quotidiano "La Stampa", nella cronaca della provincia, alcune notizie dove il Sindaco del mio paese si lamenta per lo scarso risultato del "referendum" indetto dalla Giunta per chiedere alle famiglie nolesi, per ogni progetto di campanile, di indicare aspetti positivi e negativi.

Infatti il Sindaco ha proposto recentemente una sorta di "pseudo referendum", mandando ad ogni famiglia un questionario, a mio avviso ambiguo, nel quale non si chiedeva quale fosse il progetto che i nolesi ritenevano di scegliere, ma semplicemente invitando a dare solo indicazioni di merito e ad esprimere un parere, non di preferenza univoca sui tre progetti in ballo, ma soltanto chiedendo di evidenziare gli aspetti positivi e negativi di ogni progetto.


Questionario sul campanile di Nole


Nell'articolo il Sindaco, lamentandosi per lo scarso numero di risposte ricevute, risponde alle domande e dice: "Con questi numeri tutto cambia, adesso ci confronteremo con gli esperti della Sopraintendenza e del Politecnico, poi decideremo, ... La possibilità di esprimersi è stata data a tutti in maniera democratica, ora bisogna scegliere".

Alcune considerazioni: Secondo me il lamento del Sindaco è fuori luogo e inopportuno. Infatti, non è il maggiore o minore numero di risposte ricevute che autorizza il Sindaco o la Giunta a decidere di testa propria, ma è il giudizio espresso da quei "pochi" cittadini che hanno risposto che deve autorizzare il Sindaco a tenere conto delle loro preferenze e a decidere di conseguenza, sempre se si riesce a capire quale sia la scelta di campanile espressa da quei cittadini che hanno risposto, perché io posso esprimere pareri positivi e negativi su tutti e tre i progetti, senza dare una preferenze univoca di scelta. In quel caso chi decide?

Comunque, a mio avviso 485 risposte ricevute su 2800 questionari distribuiti non sono poche e non è un "flop", ma possono dare una chiara indicazione dell'orientamento dei cittadini. Altrimenti o non fai il "pseudo-referendum" o metti un quorum per la sua validità. Chi si è espresso, ha tutto il diritto di vedere il proprio "voto" preso in considerazione, altrimenti, come giustamente evidenzia l'opposizione si tratta di una presa in giro.

Ma la questione è un'altra che non emerge dall'articolo su "La Stampa". I consiglieri di opposizione della Giunta comunale, recentemente sono usciti con un volantino recapitato nella buca delle lettere di ogni famiglia nolese nel quale si faceva presente l'esistenza di una lunga lettera a/r scritta dal Politecnico di Torino, coinvolto in uno dei tre progetti in ballo, al Sindaco di Nole, dove alcuni ricercatori del Dipartimento di Progettazione Architettonica e di Disegno Industriale del Politecnico esprimevano tutto il loro sconcerto in merito alla Consultazione popolare sul campanile di Nole, dicendo che la proposta di consultazione che mette sullo stesso piano il loro lavoro di ricerca con una serie di "recenti" proposte alternative da parte di liberi professionisti, a loro giudizio, è inammissibile e lesiva del loro operato. Chiedevano quindi una serie di cose che non sto qui ad elencare.


Stralcio della lettera del Politecnico di Torino sul campanile


Dalla lettera del Politecnico emerge che ha poco senso fare un "pseudo-referendum", per non dire finto sondaggio tra la popolazione e chiedere ai cittadini quali sono gli aspetti positivi e negativi di ognuno dei tre progetti, quando non tutti hanno le conoscenze architettoniche e strutturali per dare una risposta competente, per di più quando si è già imbastito un progetto e si sono avviate trattative con vari enti, non so fino a che punto ufficiali, dove i giochi sono già stati "quasi" fatti.

A questo punto fai prima ad affidarti agli "esperti" del settore e a lasciare perdere la consultazione popolare che può mettere confusione, disorientare ed esprimere una preferenza solo sulla base dei propri gusti e non su competenze tecniche.

Personalmente io apprezzo tutti e tre i progetti presentati e non ho preferenze su di uno rispetto ad un altro. Ma se devo esprimere una preferenza, a questo punto, dico: vada per il progetto del Politecnico di Torino, dal quale è anche uscita una tesi-studio sulla ricostruzione del campanile, visto che si tratta di un progetto che tiene conto di aspetti architettonici a mio giudizio molto validi.

Il mio parroco invece vorrebbe poter tornare a celebrare messa nella chiesa che purtroppo è ancora in ricostruzione e non essere costretto a celebrare nell'ex cinema parrocchiale trasformato in chiesa. Giustamente, si lamenta di non aver ancora ricevuto a tutt'oggi un centesimo di risarcimento. Ma io mi chiedo: il campanile era assicurato? La ditta che è stata incaricata a suo tempo di eseguire i lavori di ristrutturazione era assicurata?