La Proprietà Privata è disumana perché ti espropria.
La Proprietà Privata ti illude facendoti sentire padrone di qualcosa di materiale o immateriale che in realtà non ti appartiene. Te ne accorgi soltanto quando, improvvisamente, tutto quello di cui ti sei illuso di sentirti padrone e sovrano lo perdi in cataclismi e calamità naturali come terremoti, eruzioni vulcaniche, alluvioni, malattie, epidemie, disabilità, ecc. ecc., ritrovandoti nudo e svuotato di ciò che credevi di possedere e che invece ti è stato tolto, ti è stato espropriato, perché è andato distrutto o si è deperito.
No trespassing. Keep out. Private property. Surprised this sign is necessary, but it gets the point across. (Photo credit: Wikipedia)
E' dura da far capire all'uomo di strada la disumanità della Proprietà Privata, perché alla sua base c'è l'interesse privato.
Ma ricorda! La Proprietà Privata non è soltanto la terra, l'appezzamento di terreno, il podere, la casa o la villa con giardino. No, la Proprietà privata è soprattutto lo stipendio che percepisci, la pensione che ritiri in banca o alla posta, lo smartphone che usi per telefonare, la gallina nel pollaio che ti fa le uova, l'automobile che usi per viaggiare. La Proprietà Privata è anche il diritto d'autore, il brevetto industriale, la licenza del negozio o dell'esercizio commerciale. Particolare non meno importante, la proprietà Privata è anche la vita di tuo figlio che credi di possedere, ma che in realtà non possiedi, come anche la tua vita.
Nonostante tutto, tutti amano e onorano l'illusione e la disumanità della Proprietà Privata e per garantirsi il diritto su di essa si fanno le guerre civili e militari quando invece occorrerebbe imparare a vivere il rapporto con la vita, la materia e l'immateriale con un certo distacco rendendo la Proprietà orizzontale, cioè non più privata, non più bene esclusivo, ma bene comune.
La Proprietà Privata, in fondo, la paghi due volte: la prima volta quando l'acquisti o, se vogliamo, quando nasci, la secondo volta quando la perdi o, se vogliamo, quando muori. Un comportamento da stupidi, perché il prezzo da pagare per l'acquisto e il dolore per la perdita ricade tutto sul singolo, anziché venire distribuito su tutti.