Mario Monicelli, Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte, è stato un celebre regista italiano di successo, vincitore di diversi premi cinematografici.
Da Wikipedia:
Tra gli avvenimenti che hanno segnato di più la sua vita c'è senz'altro il suicidio del padre, Tomaso Monicelli noto giornalista e scrittore antifascista, avvenuto nel 1946. A tal riguardo Mario Monicelli ha detto: « Ho capito il suo gesto. Era stato tagliato fuori ingiustamente dal suo lavoro, anche a guerra finita, e sentiva di non avere più niente da fare qua. La vita non è sempre degna di essere vissuta; se smette di essere vera e dignitosa non ne vale la pena. Il cadavere di mio padre l'ho trovato io. Verso le sei del mattino ho sentito un colpo di rivoltella, mi sono alzato e ho forzato la porta del bagno. Tra l'altro un bagno molto modesto. » La sua ultima compagna è stata Chiara Rapaccini. Quando si sono conosciuti lui aveva 59 anni e lei 19. Hanno avuto una figlia, Rosa, quando lei ne aveva 34 e lui 74. Nel 2007 dichiarava di vivere da solo, di non sentire la lontananza di figli e nipoti (pur avendoli), di essere un elettore di Rifondazione Comunista e di avere pianto l'ultima volta alla morte del padre; mentre in un'intervista svelava, in particolare, il motivo per cui viveva da solo a 92 anni: « Per rimanere vivo il più a lungo possibile. L'amore delle donne, parenti, figlie, mogli, amanti, è molto pericoloso. La donna è infermiera nell'animo, e, se ha vicino un vecchio, è sempre pronta ad interpretare ogni suo desiderio, a correre a portargli quello di cui ha bisogno. Così piano piano questo vecchio non fa più niente, rimane in poltrona, non si muove più e diventa un vecchio rincoglionito. Se invece il vecchio è costretto a farsi le cose da solo, rifarsi il letto, uscire, accendere dei fornelli, qualche volta bruciarsi, va avanti dieci anni di più. »
Mario Monicelli, come Tony Scott, muore suicida il 29 novembre 2010 gettandosi dal quinto piano del reparto di urologia dell'Ospedale San Giovanni in Roma, dove era ricoverato.
Tra i suoi film di successo: "La grande guerra" con Alberto Sordi e Vittorio Gassman, ambientato durante la prima assurda guerra mondiale,
Dove sta il confine tra l'eroismo e la vigliaccheria?
ANGELO
Che stronzo. Non si è salvato lui e nemmeno il Padre che confidava in LUI. Dovrei pregare per LUI ma ho in mente ancora la serie degli amici suoi: "AMICI MIEI".