I suicidi degli imprenditori

In questo video lo scrittore Serafino Massoni commenta un articolo uscito sul quotidiano "La Stampa" di recente, dove si riporta la notizia di alcuni imprenditori che, per la difficoltà di ottenere credito dalle banche, si sono suicidati. Serafino Massoni fa poi una carrellata sulle percentuali di suicidi nei vari paesi del mondo riportando le statistiche dell' Organizzazione mondiale della sanità, osservando che gli uomini, in percentuale, si suicidano tre volte di più delle donne e che i suicidi tra la popolazione, in percentuale, sono maggiori in quei paesi più ricchi e culturalmente più sviluppati, dove esiste un Welfare ben consolidato, rispetto ai paesi meno sviluppati dove il Welfare è scarso.

Le osservazioni di Serafino Massoni sono interessanti, tuttavia lo scrittore dimentica di chiedersi: "Perché ?". Perché le donne si suicidano tre volte di meno degli uomini e perché il numero dei suicidi tra la popolazione di quei paesi meno sviluppati è molto più bassa rispetto al numero dei suicidi di quei paesi più sviluppati economicamente?

Io, il perché non lo so, ma lo posso supporre o intuire. Innanzitutto possiamo dire che le donne, sempre statisticamente parlando, sono più "religiose" degli uomini. Infatti, come osserva Vittorio Messori nel libro edizioni Sei: "Scommessa sulla morte", a pagina 373, guarda caso: "Una costante nella storia della Chiesa sembra essere che le religiose - monache e suore - ad ogni generazione sono quasi sempre tre volte più numerose dei religiosi." Messori osserva che: "questa è una costante solo cristiana e non generale, nelle altre religioni le donne sono una piccola minoranza rispetto agli uomini". Quindi le donne sono, almeno nel cristianesimo, più religiose degli uomini e questo è il sintomo di una maggior fede in Dio rispetto agli uomini.

Sul versante opposto troviamo il professore di logica matematica: Piergiorgio Odifreddi. Anche lui, in diverse occasioni, ha fatto interessanti osservazioni collegando la pratica religiosa e quindi la fede in un Dio, al grado di sviluppo economico e culturale di un paese, osservando che là dove lo sviluppo economico culturale di un paese è tanto più sviluppato, la pratica religiosa e quindi fede in un Dio è tanto più scarsa. Per esempio, nel suo blog su Repubblica.it, nell'articolo dal titolo: "L'ultima ora della religione" Odifreddi scrive: "Le conclusioni sono talmente ovvie, che non varrebbe nemmeno la pena di enunciarle. Ma poiché non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, forse è utile ripeterle: l'insegnamento religioso fa maggior presa nelle zone più sottosviluppate e meno acculturate del paese, fra le famiglie con genitori più vecchi, nelle scuole più umanistiche e meno scientifiche, e tra gli studenti che non possono scegliere da sé. A buon intenditor, poche parole. " https://odifreddi.blogautore.repubblica.it/2012/02/24/lultima-ora-della-religione/

Guarda caso, proprio le zone sottosviluppate, quelle dove la religione riesce ancora a trovare maggiore accoglienza tra la popolazione, sono le zone dove, statisticamente parlando, ci si suicida di meno. Zone comunque dove sono altri i problemi maggiori, magari collegati alla criminalità e all'ordine pubblico.

Viene quindi da pensare, tirando le conclusioni, che il benessere, il welfare, lo sviluppo e la cultura portano le persone ad allontanarsi dalla religione e quindi dalla fede in Dio. Dovrebbe essere il contrario. La cultura e lo sviluppo dovrebbero avvicinare le persone più che alla religione, alla fede in Dio, cioè a una maggiore consapevolezza del valore sacro della vita. Ma se ci si allontana dalla fede in Dio, si resta anche psicologicamente e spiritualmente meno corazzati, meno preparati, di fronte a quelli che sono gli "insulti della vita" provenienti da questo mondo, insulti non solo di ordine economico, ma anche di ordine sociale e sanitario.

Sia chiaro comunque che la fede, di per sé, non ti tutela dal suicidio, ma dovrebbe essere il contesto sociale più maturo e solidale, frutto di una maggiore consapevolezza proveniente dalla cultura e dall'esperienza spirituale anche alimentata dalla fede in un Dio, a creare una rete di accoglienza rivolta verso l'uomo, a protezione della sua vita.

https://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/445931/