Seguire Gesù o seguire la fidanzata? La mia risposta è: la fidanzata. Perché? Soltanto se rimani fedele a te stesso e all'insegnamento di Gesù vai veramente dietro a lui. Gesù ci dice In Luca 14, 26-33: "Se qualcuno viene con me e non ama me più del padre e della madre, della moglie e dei figli, dei fratelli e delle sorelle, anzi, se non mi ama più di se stesso, non può essere mio discepolo. ... Chi non rinuncia a tutto quello che possiede non può essere mio discepolo."
Gesù non ti dice di abbandonare o lasciare i tuoi genitori e i tuoi affetti per essere suo discepolo e seguirlo, ma ti dice di amare lui più di tutti gli altri. Ma cosa vuol dire amare Gesù più di tutti gli altri? Secondo me vuol dire, come prima cosa, saperlo incontrare e riconoscerlo nel prossimo, compresi i propi genitori, fratelli e sorelle, mogli e mariti, fidanzati e fidanzate, amici e nemici. E come seconda cosa, mettersi a disposizione di lui.
Ricorda cosa dice Gesù: nessuno ha un amore più grande di colui che dà la vita per i propri amici. Se tu credi di andare dietro a Gesù interrompendo una relazione con tua moglie o marito, madre o padre, fidanzata o fidanzato, in realtà non vai dietro a Gesù, ma vai dietro a te stesso e alla tua volontà e finisci per deludere, dopo aver illuso chi stava con te. Perché, come dice Gesù: qualunque cosa farete ad uno di questi più piccoli che credono in me, l'avrete fatta a me. Se tu dai un dispiacere o una delusione, abbandonando tua moglie e i tuoi figli per correre dietro a Gesù, in realtà offendi e deludi anche Gesù e dai un dispiacere anche a lui, perché Gesù è in quel prossimo (moglie, figlio o genitore) che tu stai per abbandonare o hai intenzione di lasciare per seguire la tua vocazione, sia che lo fai come sacerdote, sia come missionario, sia come religioso.
Le scelte missionarie vanno compiute, secondo me, con cognizione di causa, facendo attenzione a non calpestare o offendere la dignità di Gesù, presente in ogni uomo o donna, con la scusa di seguirlo. Quando Gesù ti dice: Chi non rinunzia a tutto quello che possiede, non può essere mio discepolo, in questo "tutto" ci stanno, sì gli affetti e i propri beni, ma soprattutto ci sta anche lui, Gesù.
Quindi, per quanto mi riguarda, devo essere pronto a perdere Gesù, a rinunciare a lui e alla mia vocazione per amore di Gesù stesso. Ti potrà sembrare un assurdo, ma la mia sensibilità mi porta a dirti questo.
Se tu, per esempio, hai una relazione sentimentale con una ragazza o ragazzo e successivamente maturi o scopri una vocazione al sacerdozio o come religioso o religiosa che ti impone di lasciare i tuoi affetti per seguire la tua vocazione, pensaci bene su quello che stai per fare, perché se abbandoni la tua relazione sentimentale, rischi di creare un dolore e una delusione nella tua controparte con il rischio di far perdere la fede in Dio e in Gesù, in chi può essere debole nella fede e quindi rischi, secondo me, di vanificare, con il tuo comportamento e la tua volontà, il sacrificio di Gesù.
Le scelte vocazionali fatte per seguire Gesù andrebbero meditate profondamente e decise, secondo me, quando si è liberi da ogni vincolo sentimentale o relazione umana, in piena autonomia e consapevolezza. Perché non ha senso, secondo me, interrompere una relazione matrimoniale o di fidanzamento per seguire la propria vocazione religiosa.
Vale anche per me. Ha poco senso che io stia qui a scrivere queste pagine web per andare dietro a Gesù e realizzare la mia vocazione laica, se poi non lo so scorgere e accogliere quando mi si presenta dietro ad un bambino che mi chiede di giocare con lui o dietro ad una persona anziana sola che mi chiede di andarla a trovare o dietro alla mia ragazza che mi chiede di andare a ballare con lei.
Britney
beh a me non potrebbe mai succedere perche nessun uomo si staccherebbe da me... modestia a parte!
Quando uno mi trova non mi lascia andar via molto facilmento comunque penso che forse la tua ragazza era un po bruttina... a me non avresti mai detto di no!
Ciauz e auguri...
nicodem
Ciao Prisma.
Il tuo post mi ha fatto riflettere. Volevo condividere con te ciò che ho pensato, anche se abbiamo punti di vista un po' diversi.
Condivido in pieno, anche per esperienza personale, ciò che dici, quando affermi che Gesù non vuole la sofferenza delle persone che ci stanno accanto.
Ma questo va interpretato bene, secondo me. C'è un rischio in quello che tu dici. Supponi che uno si sia fidanzato e poi scopre che la sua strada non è il matrimonio, ma il sacerdozio. Perchè è lì la sua gioia e la sua chiamata. Sottolineo "fidanzato", perchè se uno è sposato è molto diverso... Fidanzato.
Che fa? Tu dici, resta con la sua ragazza e la sposa per non farla soffrire. Io aggiungerei, per non farla soffrire al momento, con il rischio di farla soffrire poi per tutta la vita... Sì, perchè se fossi la sua ragazza e scoprissi che lui sta con me per non farmi soffrire... andrei in crisi. Non sarei mai sicura che lui mi ama veramente come moglie. Quel ragazzo, facendo così inganna la sua ragazza, perchè non la sposa per amore, ma per compassione. Il matrimonio poi corre grossi rischi, perchè, alle prime difficoltà, te l'immagini i ripensamenti, da entrambe le parti...
La vocazione è una cosa seria, anche la vocazione al matrimonio e non può essere abbracciata solo per paura di far soffrire. Il matrimonio lo puoi affrontare solo se è la tua vocazione, anzi, la tua e della tua ragazza. Che poi significa: il matrimonio cristiano lo si può vivere bene solo se Dio stesso ti ha chiamato ad esso e te ne dà la grazia. Se no rischiamo di essere sempre noi i protagonisti di ciò che facciamo.. E Gesù rischia di non essere mai in pieno il Signore della nostra vita.
Poi l'esempio ce l'abbiamo. Basta guardare Gesù: egli ha sempre seguito la sua strada, anzi, la strada preparata per lui dal Padre, anche quando questo ha comportato la sofferenza di chi gli stava accanto (pensa a sua madre).
A volte il non voler far soffrire l'altro può essere un modo sottile per mascherare la propria paura di scegliere con decisione la propria strada.
Infine, non potrai mai fare tutto nella vita, perchè se giochi con il bimbo, non vai a trovare il malato, e se vai a trovare il malato, non vai a ballare con la tua ragazza...
Insomma uno sta al posto giusto solo se sta al posto suo!! ;)
Grazie per questo scambio di idee.
Buona giornata di domani!
Elisa
Prisma
Ciao nicodem, ho capito il tuo discorso e lo condivido pienamente.Ora ti chiarisco come la penso. Sposare una ragazza solo per non farla soffrire può essere un errore. Tuttavia se hai la vocazione a Dio e di vocazione vera si tratta,la grazia di Dio che ricevi dovrebbe farti capire che non sei più tu che ami, ma è Gesù che, in un certo modo,prende possesso di te e ama attraverso di te. Tu diventi così strumento del suo amore, in quanto la tua volontà si dovrebbe uniformare con quella di Gesù. E in quest'ottica non è possibile che Gesù deluda qualcuno, altrimenti quella vocazione non è veritiera, ma è soltanto volontà o capriccio umano, una maschera, come dici, appunto, per non scegliere con decisione la propria strada. Perché credo che Dio vuole che tu ti metta ad amare là dove lui ti ha collocato. Se in quel momento sei fidanzato e scopri la vocazione a Dio, allora è la tua fidanzata che devi amare e non deludere, non per non farla soffrire, ma per realizzare la volontà di Dio, perché in quel momento è lei che Dio ti ha messo vicino, è lei il tuo prossimo più prossimo, ed è in lei che devi vedere Dio. Quindi la tua vocazione a Dio la metti da parte o meglio, gli dai il giusto valore e significato nel disegno di amore che Dio ha su di te.
Prisma
@ Britney, mai dire mai. La mia ragazza non è bruttina, ne sono innamoratissimo.
nicodem
Sì, devo dire che ora ho capito meglio il tuo pensiero. In fondo stiamo dicendo la stessa cosa: non ci si può inventare la propria vicazione, ma essere fedeli a quella ricevuta e lì dare il meglio di sé. Se no si fa come quelle madri che fanno volontariato per i bambini dell'Africa e trascurano i propri figli. O come quei preti che mettono il naso negli affari di famiglia degli amici e poi non trasmettono un briciolo di spiritualità nella loro parrocchia...
Guardando la pagina, mi sono accorta che sono stata un po' lunga nel mio commento ieri, ho scritto troppo... scusami! Solo con un commento ho invaso tutto il tuo blog. Davvero, scusa!
Approposito, grazie del tuo commento di oggi! ... tu sei il contrario di me! Complimenti per la concisione :)
Mi ha fatto riflettere un bel po' quel tuo "(.)". ... e ancora non sono sicura di averlo capito fino in fondo!!
Buona serata
Elisa
kristell
Ciao, ti leggo spesso e questo sito mi piace molto,mi aiuta a riflettere.
Mi trovo a vivere una situazione analoga. il mio ragazzo (semmai lo fosse stato) mi ha mollato dicendo che era indeciso se farsi prete o scegliere me e in questa indecisone per non farmi soffrire, di quella sofferenza di cui parla nicodem, ha scelto di lasciarmi.
Non sto qui a dirti del mio dolore, della delusione forte.. tante belle parole in nome di Cristo...sono svanite in un batter d'occhi. ho capito alla fine che quella persona non fara' nè il prete nè potra' fare il marito.. ma l'angoscia che m ha lasciato dentro è tale da farmi pensare sempre alla stessa cosa, alla fine l'unica realta' è che non mi amava come diceva... infatti mi dice che sono un tesoro ma che lui non sente piu' di voler me come moglie.... in tutto questo dolore riesco anche a capire che si sia trattato di un abbaglio io pero' ci credevo tanto ..ed mi chiedo continuamente...
cos'è quella "COSA" che ti fa amare una persona al di la' di tutto?
Nel mio caso non è la fedelta' non è la responsabilita', non è la capacita' di mettersi in gioco, non è la conservazione, nnon è il saper essere mamma, moglie, amante, troia, bimba, educatrice, non è il burka, non è la pazienza, non è la tolleranza, non è la guerra, non è l'amore incondizionato, non è saper cucinare, non è stirare, non è aspettare, non è comprendere, non è scrificarsi, non è,
che cavolo è? ?
un istinto. punto.
Prisma
Ciao kristell, comprendo il tuo dolore e la tua delusione. Pur non conoscendo la vostra storia sentimentale, azzardo un mio commento. Il tuo ragazzo, secondo me, non riesce a vedere Dio in te e crede di vederlo nella Chiesa, la sposa di Gesù, e ha deciso di servirlo facendosi sacerdote.
E' una bella cosa, peccato solo che nel prendere questa decisione, lui apra una ferita nella tua anima e, invece di scegliere di portarti lui stesso a Dio, amandoti, dando la sua vita per te, abbia deciso di abbandonarti alla tua strada con tutti i rischi e i drammi che questo comporta.
Tuttavia, se tu lo ami, ora tocca a te! Lo devi lasciare libero di fare come meglio crede, costi quel che costi. Anche tu sei chiamata a servire Dio e la Chiesa di Gesù. Se rifletti, è nella Chiesa, popolo di Dio che vi potete ritrovare tu e lui, dove potete diventare una sola cosa uniti in Gesù. Non mi fraintendere, non intendo dire che dovresti farti suora perché lui si fa prete.
Se tu ami veramente questo tuo ragazzo aspirante sacerdote, devi essere pronta a perderlo, a non possederlo, a non farne una cosa tua, ma a desiderare ciò che lui desidera, perchè l'amore ti porta a volere ciò che il tuo amore vuole, a fare la sua stessa volontà, cioè a farti uno con lui, tranne nel peccato e quindi lo segui e lo sostieni nella sua vocazione.
Se tu non sei pronta a perderlo, vuol dire che nemmeno tu lo ami veramente e il vostro "amore" è soltanto un sentimento di affetto umano che ha voluto e vuole possedere l'altro per una propria gratificazione affettiva.
Ma se tu invece lo ami di quell'amore che dà la vita gratuitamente e che viene soltanto da Dio e riesci a vedere in lui Gesù in croce, non hai motivo di addolorarti più di tanto, perché sarà quella Grazia che riceverai da Gesù per averlo amato in croce che ti farà ritrovare il tuo ragazzo in ogni persona che incontri nella tua vita. E in questa ottica, che lui si faccia o non si faccia prete, ha poca importanza.
kristell
ti ringrazio delle parole, ma amare così non credo sia di questo mondo, noi siamo esseri umani e per quanto possiamo fare del nostro meglio alla fine sbagliamo sempre, ti sei mai sentito in competizione con Gesu'? E' terribile credimi ... perdi sia l'uno che l'altro.. In fondo lo perdono ma non riesco a non soffrire.
Prisma
Kristell dici bene. Amare così non è di questo mondo. Infatti Gesù dice: "Il mio regno non è di questo mondo. Se il mio regno appartenesse a questo mondo, i miei servi avrebbero combattuto per non farmi arrestare dalle autorità ebraiche. Ma il mio regno non appartiene a questo mondo" (Giovanni 18,36).
A questo punto Kristell, a te la scelta. Decidi tu se vuoi appartenere a questo mondo o al regno di Dio.
Prisma
Kristell, voglio aggiungere una cosa al tuo precedente commento. Tu dici "E' terribile credimi ... perdi sia l'uno che l'altro.. In fondo lo perdono ma non riesco a non soffrire."
Lo so. Quello che è terribile è che tu dici di perdere Gesù. Quella è la cosa grave: perdere Gesù, sommo bene. Perché Gesù è morto per la tua salvezza, non per entrare in competizione con te in amore. Chi ti ha mollato per "seguire" Gesù dimostra, secondo me, di non aver capito niente del Vangelo e dovrà poi vedersela con Gesù stesso e con la sua giustizia.
ANGELO
In croce e nella sofferenza ci si è sempre soli. Vicino a quella croce ci sono al massimo tre persone. Gli altri, quelli che hanno solo saputo, sono fuggiti. Chi non sa!… rimane stupito. Ma di sicuro tutti proveranno quel cammino se hanno veramente amato. Amare veramente vuol dire soprattutto donarsi, non nel senso di rimanere accanto a chi non si ama (annullerebbe la prima affermazione), ma soffrendo e perdonando le debolezze dell’altro. Questo amore distrugge il rancore e l’odio di chi non si sente compreso. Amate chi è più debole di voi, perché è grande la ricompensa se lo aiutate a fortificarlo ed a comprendere il vero Amore. Amare chi riteniamo che ci possa dare tanto è facile, perché nasce da opportunismo e falsità, che dobbiamo disfarcene per portare a compimento la nostra esistenza. Amare chi è rimasto indietro vuol dire costruire qualcosa di eterno. Se amassimo solo chi ci può dare qualcosa, allora saremmo dei poveracci, come in Verità lo siamo. Se invece amiamo chi ha bisogno di qualcosa, saremo a immagine e somiglianza dell’Amore Puro ed Eterno. Chi dà, sa vivere con quello che ha, chi vuole non sa vivere con quello che ha già avuto. Quale senso vogliamo dare alla nostra esistenza. Partecipare ad un mondo dove tutti sono contenti o contribuire ad una terra con tanti scontenti. Mi sa tanto che siamo rimasti in pochi e vediamo una tristezza totale, soprattutto dove ci sono quelli che hanno sempre preteso e mai dato nulla. I migliori dove sono? Forse a stimolarci e ad insegnarci a dare sempre? A tal punto da rimanere al freddo ed affamati in un angolo sperduto del mondo? O Signore perché ci umili senza punirci nella carne? Sicuramente è lo Spirito che vuoi che cresca in noi ed adesso sta soffrendo perché è così piccolo nei tuoi confronti.
Tu che conosci tutte le verità degli uomini perché ti sei impadronito dei nostri dolori, ti prego prendimi per mano e conducimi sotto quella croce ed insegnami ad amare come sai amare tu. Quando sarò pronto, consentimi di condividere il peso della tua croce così la sentirai più leggera. Mi dici che arriveranno altri e non sentiremo più il peso ed io ci credo, perché sono innamorato di te che ti fai piccolo e chiedi il mio aiuto.
Un innamorato di Cristo di nome ANGELO.
ANGELO
Io scelsi la fidanzata, a suo tempo, quando non conoscevo l'Amore Puro. Tramite l'Eros ho conosciuto l'Agape. Questo è comprendere anche il senso del matrimonio. Tutti dobbiamo percorrere il nostro cammino. Chi sa veramente amare deve aiutare chi pensa di amare, perchè il suo amore è oltre la carne, oltre la stessa sua carne, fino a raggiungere Dio.
kristell
Angelo dici: "Amare veramente vuol dire soprattutto donarsi, non nel senso di rimanere accanto a chi non si ama (annullerebbe la prima affermazione)".
Il punto è proprio questo! Una persona che credeva di amarmi, ma poi si rende conto che non lo è.
Dice di paura di sbagliare la missione che Dio gli ha riservato, non sa se essere marito di una o di tutte, dando i voti.
Dice:
"L'amore non è un utopia, anche io credo profondissimamente nell'amore e in tutto quello che ti ho detto. Ma esattamente per questo che una storia deve finire quando non ti senti di essere lungo quella strada. Questo non vuol dire che è stata una bugia. Se tu dici "diamoci tempo",il darsi tempo non implica automaticamente che la cosa rinasca, ma devi considerare che la cosa possa anche morire definitivamente, senza che questo significhi che una persona ti abbia preso
in giro o che ti abbia riempito la testa o altro. Poteva anche accadere il contrario sai? Ma la prova l'hai proprio nel fatto che uno ti lascia. Altrimenti continuerebbe a stare con te per finta. Se una persona non si sente di starti di fronte e ti lascia, ti sta rispettando."
Sembrerebbe un discorso logico, chiaro e onesto.. se non fosse che per mesi mi ha praticamente fatto catechismo, dicendomi di quell'amore che cresce in Cristo, di quell'amore che supera tutto grazie a Cristo, portandomi fiori rossi blu e bianchi (di cui il rosso indicava me, il blu lui e il bianco il Signore), discorsi di matrimonio, di figli che poi in ultima analisi sono risulati per lui, non progetti, ma solo "battute".
Dopo una relazione decennale finita male perchè continuamente tradita, lui ha fatto di tutto per farsi amare, mi chiamava perla di Dio, ma se poi si è accorto che nonostante fssi una perla di Dio, non sente nulla piu' che volete che gli dica? Posso solo abbassare la testa e svoltare l'angolo con una ferita nel cuore. Il NON amore è troppo potente. Eppure Gesù, dicono, continua ad amare..dopo tutto quello che gli è stato fatto, chissa' se si lamenta mai di noi...
Forse sono stata una prova. Forse non amo affatto, come dici tu Prisma, forse non so amare, perchè dopo tutto quello che è stato non riesco a pregare per la sua vocazione!
Prisma
Kristell, amare è alla portata di tutti. Imparare ad amare come Gesù è un percorso lungo che sai quando inizi, ma non sai quando finisci. Dio ti ama così come sei ed è fedele. E' l'amore umano invece che è debole e poco fedele e sul quale non dobbiamo fare troppo affidamento. Noi ci aspettiamo di essere amati da un uomo, da una persona e sbagliamo, mentre dovremmo imparare ad essere noi l'amore, a diventare noi la sogente di acqua viva che sgorga dal nostro cuore sull'esempio di Gesù.
ANGELO
Per la cara Kristell da Angelo, forse il discorso dobbiamo prenderlo dagli inizi. Non dall’inizio della tua relazione, ma dall’inizio di questo mondo. Non ti spaventare, voglio solo dire che tutti pretendono di avere ragione, dimenticandosi che il senso della nostra esistenza è proprio il riconoscere che la ragione e la sapienza, quella vera ed unica, è solo posseduta da Dio. Gesù non diceva di pregare solo e sempre il “Padre Nostro” che è una preghiera che dice tutto e dice niente (e mi fermo qui - potremmo aprire un post per ammirare il “Padre Nostro” nella sua intera invocazione), ma ha detto sempre, senza stancarsi, di pregare per non cadere in tentazione. Anche la Madre di Gesù, nelle sue apparizioni, ci ricorda questo modo di condurre la nostra esistenza, soprattutto in questi ultimi tempi.
Io ti comprendo perché in un certo modo ho subito le tue stesse pene. Non si riescono a trattenere le sensazioni della carne. Non sappiamo comprendere il vero senso del matrimonio. Non sappiamo spiegarci cosa sia il colpo di fulmine. Come si può arrivare a morire per una persona e poi, dopo qualche tempo, arrivare anche a detestarla fino al punto di ucciderla. Basti vedere le notizie di cronaca e le proprie sensazioni di amore e di odio. In conclusione siamo falsi nella carne e rischiamo di infettare il nostro spirito, anche se in verità si limita a non cresce e pertanto a perire in noi. Questo è il senso della vita. Abbandonare il corpo per rinascere nello spirito. Quando riuscirai a capire queste cose allora vedrai tutto più chiaro, ma attenta ti sentirai ancora sola nella carne, ma una gioia immensa si impadronirà di te e comincerai a percepire l’Eternità. Non un’eternità di dolore e sofferenza, ma di gioia e di beatitudine. Comprenderai tutti e glorificherai il Signore per quello che ha fatto in te. Ti sentirai doverosa di aiutare gli altri a raggiungere il tuo stesso stato perché sentirai che fanno parte di te e per questo anche a perdonarli per la loro incomprensione. Questo è l’Amore Puro, Geloso ed Egoista. Geloso ed Egoista ?!?!. Si!, lo ha detto LUI stesso perché non dice falsità. LUI è la Verità impersonificata e si è incarnato per dimostrarcelo, che anche noi possiamo far parte di LUI, perché a LUI apparteniamo. E’ Egoista perché non lascia nemmeno una pecorella smarrirsi, è Geloso perché ci vuole tutti al SUO cospetto, non permettendo che nessuna parte di Se perisca. Ti sembra uno Sposo ideale eppure per colpa della nostra falsità, detestiamo quel tipo di Sposo, forse quando incontriamo spesso un tipo geloso ed egoista nella sua carne, in quanto falso. Si può essere violenti contro gli altri e contro se stessi, si arriva a far del male agli altri ed a se stessi, ma tutto questo è scaturito dall’unico vero male che dobbiamo disfarcene per sempre per raggiungere Dio. Il vero male è LA FALSITA’. Quando comprenderai che quel granello di Verità che è dentro di te, soffre perché soffocato nella carne ed alimentato con le tue lacrime amare, solo allora capirai e cercherai di addolcire le tue lacrime che continueranno a scendere, ma per alimentare quel seme che solo allora comincerà a crescere. Amore mio, permettimi di chiamarti così, perché se confondiamo l’Amore Puro con l’amore conosciuto dagli uomini, allora rimarremo semplici animali fino alla fine del mondo, quando vedremo lo Sposo arrivare all’improvviso per scoprirci nelle nostre iniquità e falsità. Non dobbiamo giudicare nessuno per quello che fanno, cerchiamo di giudicare noi stessi, scoprendo di cosa abbiamo veramente bisogno. LUI è lì ad aspettare che gli mostriamo la vera nostra dote.
Tutto quello che ho detto possono sembrare belle parole e mi chiederai come si fa ad arrivarci. Io posso solo dirti che devi solo chiederLo a LUI direttamente, cercando di essere per quello che sei venuta al mondo, per quella che devi essere per rimanerci con Lui per l’Eternità.
Cerca di intravedere cosa veramente ti porta ad essere attratta a quella persona. L’amore umano molte volte si dice che deve essere consumato per capire che non è eterno, non per niente dovrebbe nascere una creatura che ha il compito di non partire dallo stesso vostro punto o, ahimè, qualche volta ancora più dietro, ma deve essere migliore di voi. Vogliamo che i nostri figli crescano subito nei vizi e nei peccati tenendoli, nello stesso momento, stetti a noi perché inconsciamente sappiamo quale croce li aspetta.
Se facciamo la Volontà del Signore e ci limitiamo a chiedergli quale frutto porterà il Suo modo di fare, allora vedremo che senza di LUI, siamo niente.
Ricordati che c’è il rischio di amare Gesù anche come uomo. E’ stato una mia prima meditazione quella di capire come si ama qualcuno che si è impersonificato in sembianze maschili e dopotutto tenendo conto che anch’io sono un uomo. Come vedi sono due amori molto differenti. L’Amore Puro è più dell’amore tra padre e figlio o tra fratelli. Non è amore basato sulla carne, ma è amore nello Spirito. Sentire di amare il suo Spirito Santo è percepire che siamo fatti non della sua stressa carne ma del Suo stesso Spirito. Allora arriveremo ad amare tutti indistintamente, nemici soprattutto in quanto più distanti da noi e da Dio. La carne è solo polvere e polvere rimarrà come scritti di d’amore letti da chi non è innamorato. Con tutto l’amore spirituale che sento nei tuoi confronti, ti abbraccio, ANGELO.
kristell
Angelo, condivido molte delle cose che dici, io non sono ancora sposata esattamente perche' credo nell'amore puro. Ma (forse sbagliando), credo che non si possa scindere lo spirito dal corpo è tutt'uno, se sei moglie non lo sei solo con il cuore, ma anche con il corpo.
Non cerchiamo di sublimarci, noi siamo esseri umani.
ANGELO
Kristell, tu condividi solo quello che riesci a comprendere e a me non mi resta che attendere, che questa tua esperienza fruttifichi come ha fruttificato in me. Che sia quello di trovare il vero amore terreno, pur maggiormente basato sull’eros (tu lo dici che hai un cuore fatto di carne), o quello sublime di aver ritrovare l’opera di Dio in tutto questo.
Non pensare di trovare l’amore puro e perfetto in un uomo. Potrai al massimo trovare la tua anima gemella che pur facendoti soffrire, saprà farsi perdonare e così facendo ripetutamente riconoscerai di aver camminato molto e forse nella vecchiaia capire che in fondo la vera e unica divinità è l’Amore Puro, quello donato e mai preteso(esternato con il cuore di spirito per tutti i fratelli in cerca di amore).
Forse solo la morte è in grado di scindere definitivamente lo spirito dal corpo, ma ognuno è consapevole quanto è più grande in noi tra lo Spirito ed il corpo. Non è il cercare la sublimazione, e la sua appartenenza, ma il condividere la tua umiltà nel riconoscere almeno il dubbio che tu ti possa sbagliare. Il cammino verso Dio è fatto di certezze, piccole come granelli ma cercando di riempire la nostra bisaccia che si chiama Anima. E nel cammino non si scinde lo Spirito tra questioni carnali, al massimo puoi scindere la carne per far sì che ne mangiano tutti (vedi ultimi miei commenti nei post che ho deciso di commentare, dall’indice a destra).
ANGELO