Miserando atque eligendo

Miserando atque eligendo è il motto dello stemma cardinalizio di Papa Francesco che saluto. Cosa significa quel motto? Al liceo sono sempre stato poco ferrato in latino e non so dare una corretta traduzione in italiano di tale motto. Miserando deriva dal verbo latino miseror che significa: aver compassione. Eligendo deriva dal verbo latino eligo che significa: cogliere, scegliere, eleggere. Atque è la congiunzione copulativa latina e, anche, pure.

Tale motto sarebbe riferito all'episodio del Vangelo in cui Gesù chiama Matteo, l'esattore delle tasse, a seguirlo. Per cui, per l'occasione, vorrei fare una meditazione su tale episodio che ritroviamo nei tre vangeli canonici. Rileggiamoli.

Matteo, cap. 9.
9 Andando via di là, Gesù vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.10 Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli. 11 Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». 12 Gesù li udì e disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. 13 Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

church of the gesu

church of the gesu (Photo credit: orj78)

Marco, cap. 2.
[13] Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli li ammaestrava.[14] Nel passare, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi". Egli, alzatosi, lo seguì. [15] Mentre Gesù stava a mensa in casa di lui, molti pubblicani e peccatori si misero a mensa insieme con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano.
[16] Allora gli scribi della setta dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: "Come mai egli mangia e beve in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?". [17] Avendo udito questo, Gesù disse loro: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori".

Luca, cap 5
[27] Dopo ciò egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi!". [28] Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. [29] Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C'era una folla di pubblicani e d'altra gente seduta con loro a tavola. [30] I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: "Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?". [31] Gesù rispose: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; [32] io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi".

Quello su cui voglio riflettere è apparentemente di secondaria importanza e riguarda la casa in cui si tiene il banchetto di Levi. La Bibbia TOB dice che la casa è quella di Matteo cioè quella di Levi e non quella di Gesù, citando Luca 5,29, anche considerando che Gesù non ha una casa di proprietà come rileva giustamente la Bibbia Tob in una nota che cita Lc. 9,58 nel quale Gesù dice che il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo.

Io invece  vorrei approfondire la cosa e porre dei dubbi. La casa dove si tiene il banchetto è proprio quella di Levi? Perché? Non potrebbe essere invece quella di Gesù, anche se non viene detto esplicitamente? Ragioniamo. Gesù invita Matteo a seguirlo. Matteo si alza, lascia tutto e lo segue. Dove vuoi che ti porti Gesù quando lo segui? Nella casa di Levi ? Nella casa di un peccatore? Non avrebbe senso, non sarebbe logico. Gesù non porta il peccatore a casa del peccatore, altrimenti il peccatore resta nel peccato. Gesù porta il peccatore sempre a casa sua, cioè nella casa del Padre che è la casa di Dio dove si tengono i banchetti (spirituali).

Rileggiamo e cerchiamo di capirci qualcosa. Lc. 5,27: Dopo ciò egli (Gesù) uscì e vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi!". [28] Egli (Levi), lasciando tutto, si alzò e lo seguì (Levi segue Gesù fin dove?, Non è il contrario. Gesù non segue Levi a casa di Levi). [29] Poi Levi gli preparò (Levi prepara a Gesù, dopo averlo seguito fino a casa di Gesù ?) un grande banchetto nella sua casa (casa di Levi o di Gesù?). C'era una folla di pubblicani e d'altra gente (altri peccatori perdonati) seduta con loro (Gesù e Levi) a tavola (nella casa di Gesù o di Levi?). [30] I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli (peccatori che seguono Gesù): "Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?". [31] Gesù rispose: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati (appunto); [32] io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi".

Cerchiamo di dare una lettura spirituale e non soltanto carnale a quel passo evangelico. Cerchiamo di dare un significato spirituale alla casa dove si tiene il banchetto. La casa può rappresentare una dimensione spirituale dell'anima del peccatore che si converte. Quando segui Gesù, lui ti porta a casa sua che è poi la casa del Padre, la casa di Dio. Mi sembra quindi logico che il banchetto di Levi si tenga nella casa di Gesù.

Quindi la frase: "nella sua casa", può essere riferita alla casa di Gesù, ma può anche essere riferita alla casa di Levi se per "casa" intendiamo l'anima del peccatore convertita al Signore. Per capirlo bisogna ragionare con lo spirito e non tanto con la carne. Perché se ragioni con la carne ti viene da pensare ad una casa di mattoni o di pietra o comunque ad una casa materiale. Se invece ragioni con lo spirito, la casa può essere la casa di Dio, ma anche la tua anima che si converte e si apre a Dio diventando la sua dimora, perché è sempre in Dio e nelle sue dimore che si tengono i banchetti (nello spirito di Dio) e nelle quali vale il motto Miserando atque eligendo. Gesù non porta e, tanto più, non lascia mai il peccatore nella sua casa, nel peccato, perché nella "casa-anima" di un peccatore non c'è salvezza.

Gesù ti porta sempre nella casa del Padre, ti porta a Dio, cioè là dove c'è misericordia e dove ti senti chiamato per nome, dove il peccato ti viene sempre perdonato e cancellato. E siccome Gesù è Dio, Gesù ti porta a casa sua, nella quale Gesù "non ha dove posare il capo", perché la "casa" di Gesù non è una casa fisica con indirizzo e numero civico, ma è una casa universale che prende il nome di "Chiesa cattolica".

Ma non pensare che lo spirito resti solo spirito. Lo spirito si incarna, lo spirito si fa carne nella Chiesa e i banchetti spirituali alla fine si incarnano pure loro e si consumano nella carne sotto una casa concreta, non al freddo e sotto la pioggia.





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