Traggo spunto dall'intervento di Tarcisio Bertone al meeting di CL per parlare di tasse. Il Segretario di Stato Vaticano ha citato la famosa frase di Gesù tratta dai Vangeli: "Date a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio", aggiungendo poi che le tasse vanno pagate, ma con leggi giuste ( La Stampa) .
Io mi chiedo dov'è Cesare? Ha ancora senso invocare Cesare al giorno d'oggi?
Cesare è morto. E' morto? Sì, Cesare è morto da più di duemila anni. Questo è un dato certo. Cosa vuoi dare ad un morto, se non la sua sepoltura?
Quindi diamo la sepoltura a Cesare e che riposi in pace. Nello stesso tempo cerchiamo di capire il pensiero di Gesù con una riflessione più approfondita.
Rileggiamo Matteo 22:
[15] Allora i farisei, ritiratisi, tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi.
[16] Mandarono dunque a lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: "Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno.
[17] Dicci dunque il tuo parere: È lecito o no pagare il tributo a Cesare?".
(In Marco, cap. 12 invece si chiede a Gesù:
[14] È lecito o no dare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare o no?".)
[18] Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: "Ipocriti, perché mi tentate?
[19] Mostratemi la moneta del tributo". Ed essi gli presentarono un denaro.
[20] Egli domandò loro: "Di chi è questa immagine e l'iscrizione?".
[21] Gli risposero: "Di Cesare". Allora disse loro: "Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio".
[22] A queste parole rimasero sorpresi e, lasciatolo, se ne andarono.
Perché tutta questa messa in scena da parte di Gesù? Gesù indica in un uomo il destinatario del pagamento del tributo. Gesù poteva rispondere semplicemente con un sì o con un no se riteneva lecito o meno pagare i tributi. Invece la fa lunga e tira in ballo la moneta con l'immagine e l'iscrizione di Cesare quasi a voler porre l'interrogativo non tanto sul fatto se sia giusto pagare le tasse, ma piuttosto sul fatto se sia giusto chiedere il pagamento delle tasse.
Un altro episodio che coinvolge il pagamento delle tasse e quello della tassa per il tempio. Alcuni esattori della tassa per il tempio chiedono se Gesù paga la tassa del tempio. Pietro risponde che la paga, Gesù invece chiede a Pietro chi deve pagare le tasse ai re di questo mondo: gli estranei o i figli dei re? Pietro risponde: "Gli estranei". Gesù allora gli dice che i figli non sono obbligati a pagare le tasse. E chiaro quindi che per Gesù chi è figlio di Dio (e tutti gli uomini sono figli di Dio per chi crede in Dio) non è obbligato a pagare le tasse Mt.17,26.
Gesù è coerente con se stesso e con il suo insegnamento. E' logico che in un mondo dove tutto è di tutti, in una società per sua natura solidale, come auspica Gesù, dove tutto viene messo in comune, il pagamento della tassa non ha più senso perché tutto viene già messo a disposizione di tutti, come in una famiglia.
Purtroppo la società di oggi è individualista, poco solidale e l'uomo, invece di assumersi le proprie responsabilità di solidarietà verso il prossimo e verso Dio, preferisce delegare una entità esterna come lo Stato nell'esercizio della solidarietà autorizzandolo all'imposizione fiscale nei propri confronti.
In questo modo si sottrae all'uomo la libertà di dare di propria iniziativa, secondo la propria volontà, imponendogli l'obbligo di essere solidale attraverso l'imposizione fiscale. Una solidarietà imposta, a mio avviso, non ha valore davanti a Dio, perché non nasce dal tuo amore spontaneo verso il prossimo, ma da un obbligo di legge.
In questo modo gli uomini che amministrano lo Stato si assumono una grossa responsabilità verso Dio e verso la società, alla quale dovranno rendere conto. Per il credente invece si tratta di una questione non solo di coscienza, ma anche di responsabilità personale, si tratta di crescere davanti a Dio responsabilmente, responsabilità che ti puoi gestire attraverso la carità se sei tu a decidere il destino delle tue risorse e non lo Stato attraverso la delega elettorale.
Ritornando a noi, possiamo rispondere all'interrogativo precedente, avendo in mente l' insegnamento di Gesù in merito alle tasse da pagare ai re di questo mondo. Non ha senso chiedere il pagamento delle tasse a chi è figlio di Dio, tanto più non ha senso pagare le tasse in una famiglia dove tutto è condiviso, perché nessun padre chiede ai propri figli il pagamento delle tasse.
In obbedienza all'insegnamento di Gesù: diamo a Dio ciò che è di Dio perché Cesare è morto. Ma che cosa è di Dio? Tutto e niente.
Per chi non è credente, il problema non si pone. Dio non esiste e quindi Dio è niente e quindi non c'è niente da dare.
Per chi è credente, Dio è tutto. Tutto appartiene a Dio e a Dio deve ritornare. Come credente, in ottemperanza all'insegnamento di Gesù, sono tenuto a dare a Dio tutto ciò che gli appartiene, cioè il creato, tutte le cose che Dio ha creato. Ciò che possiedo, quindi, a partire dalla mia vita, il mio spirito e la mia anima, non mi appartengono, non sono cose mie di cui posso disporre liberamente e farne ciò che voglio, ma appartengono a Dio che me le ha date in dono provvisoriamente per il breve periodo di una vita terrena e al quale devo rendere conto.
Quindi è a Dio, nelle sue mani, che il credente deve dare e rimettere (cioè restituire) la vita con lo spirito alla fine della vita terrena stabilita da Dio.
Ecco perché Gesù morente sulla croce, dice: "Padre nelle tue mani rimetto il mio spirito". Gesù non fa altro che dare a Dio ciò che Dio gli ha dato: la sua vita, coerentemente con il suo insegnamento.
Ma in termini pratici Dio dove si trova per potergli dare ciò che gli appartiene? Ce lo insegna Gesù e anche Bertone. Dio si trova nel fratello, in ogni persona malata, affamata, assetata, bisognosa, povera. Finché siamo in vita, se vogliamo dare qualcosa a Dio, (per chi crede in Lui) dobbiamo darlo ai fratelli bisognosi, ricchi o poveri, senza alcuna distinzione di sesso o di razza o di ceto sociale, fino a dare tutto ciò che ci viene chiesto (compreso il tempo e lo spazio), in modo da arrivare al termine della nostra vita dove non ci resterà niente altro da dare se non la nostra vita.
Delegare lo Stato attraverso l'imposizione fiscale significa, a mio avviso, in parte deresponsabilizzarsi davanti a Dio nel proprio dovere di amore e solidarietà verso il prossimo.
Il credente viene quindi invitato da Gesù a dare a Dio, cioè al prossimo bisognoso tutto ciò che Dio gli ha dato (compreso il tempo e lo spazio), non in termini di tasse, ma in termini di amore: ama il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutte le tue forze. Ama il tuo prossimo come te stesso. Mc.12,29-31.
Purtroppo la strada da percorrere in questo senso è ancora tanta.
Gina
Piero, Piero... c'era una volta un uomo che si chiamava Robert Owen... :-D
Mai sentito parlare dell'Utopia?
Gesù diceva bene che le tasse del mondo è GIUSTO PAGARE, che loro siano giuste o non giuste, a Cesare o allo Stato Italiano, Statunitese, o Serbo. Chi guadagna, una parte la deve pagare, chi non guadagna niente, non paga niente, sotto una certa soglia minima, le tasse non si pagano. Questo per quanto riguarda il macrocosmo.
Per quanto riguarda il nostro microcosmo, il Cesare potrebbe significare il nostro corpo, la nostra IMMAGINE DI UOMO, o di ESSERE UMANO. Anche il nostro corpo richiede delle cose affinché possa funzionare bene. Che dici?
Torniamo al discorso di tassa del TEMPIO!!! (che non è la stessa cosa della tassa di Cesare - Stato - Corpo), ma è la tassa di DIO - Spirito perché Dio è Spirito, diceva Gesù. QUELLA TASSA DI DIO, i VERI Figlio di Dio NON DOVREBBERO pagare, PERO' pagano comunque, ecco per non dare lo scandalo... e così Gesù dice a Pietro cosa deve fare e PAGA LA TASSA DEL TEMPIO per tutti e due!
Prisma
In questo caso per me Cesare è Cesare, cioè l'imperatore romano in persona ormai morto e sepolto. Non ci vedo significati escatologici in Cesare. Cesare era un uomo, un uomo che non conosceva Dio e che pensava a conquistare il mondo con la forza, sottomettendolo alla sua volontà.
Diverso il discorso per la tassa per il tempio. Sì Gina, il tempio può essere interpretato come il Corpo del Signore, la Chiesa, corpo mistico di Gesù.
Cosa significa pagare la tassa per il tempio? Secondo me significa dare il proprio contributo non solo in termini economici, ma anche in termini di tempo e impegno personale alla crescita della Chiesa e della comunità ecclesiale. Partecipare alla vita parrocchiale, cantare in chiesa, svolgere il servizio liturgico, ecc. sono, secondo me, una delle tante forme di pagamento della tassa per il tempio.
Chi si sente figlio di Dio non è obbligato a pagare tale tassa, la pagano già gli estranei.
Gina
Il nostro comune amico Angelo ha definito ANIMA il Tempio dello SPIRITO, e questa sua definizione mi è piaciuta tanto. Aggiungo le tue parole dove chiami la CHIESA il Tempio dello SPIRITO DI CRISTO. Fin qui ci siamo.
Ma nei tempi di Gesù la CHIESA (il Tempio) era la SINAGOGA, e anche lì si insegnava la Legge come nelle Chiese di oggi, e lo faceva stesso Gesù; perciò, in certo senso, pagare la tassa del tempio si potrebbe interpretare come fare tutte quelle cose che hai sopraelencato tu. Però, sinceramente, non capisco cosa voevi dire con ultima tua frase: Chi si sente il figlio di Dio non è obbligato a pagare... se i figli di Dio lo siamo tutti, oppure...siamo tutti LE CREATURE DI DIO, ma per DIVENTARE figli dobbiamo pagare la tassa del Tempio?!?
Se lo fece Gesù, penso che tutti la dobbiamo pagare.
Ma... secondo me..la tassa del Tempio (Rivelazione di Giovanni)potrebbe anche significare un'altra cosa...molto ma mooolto diversa da quello che dici tu. Ma, se tu la vedi così, nessuno mi da il diritto di contraddirti.
Per quanto riguarda Cesare; secondo me è sbagliato pensare che Cesare è morto. "Cesare" c'è sempre perché rappresenta l'ordine delle cose di QUESTO MONDO, ma non dimentichiamo che c'è anche Cristo (che ha detto che rimarrà per sempre con noi fino alla fine di questo ordine di cose)Dopo ci trasferiremo tutti in Cielo, e chi si è visto si è visto ;-) :-D
Gina
...Dimenticavo, per quanto riguarda la tassa del Tempio, DIO PADRE non ci chiede alcuna tassa, ma sono GLI UMANI a pretendere che essa sia pagata.
Gesù LA PAGO' insieme a PIETRO per tutti noi. Perché fu proprio Pietro, e non qualche altro discepolo?!?!? Ti piace guardare nel futuro del macrocosmo? Ecco un bel rompicapo per te!Ahia! Non dico una parola in più.
Genius
Clap clap. Un bene, bravo, bis a tutti i credenti. Vi ammiro perché siete simpatici, perché avete il coraggio di credere a favole vecchie di millenni. A voi vorrei dire: se vogliamo credere alle panzane del serpente, della mela del peccato, di Gesù che costruisce templi in una notte e fa miracoli di ogni genere, allora crediamo pure che il nostro cosmo si regge sui gusci di enormi tartarughe o che i draghi sono qui tra noi, ma noi non li vediamo perché sono invisibili. Se io chiedo a un prete: "Dio esiste?", lui risponde: "Certo!" E io continuo: "Dimostralo!" E lui: "La sua esistenza non si dimostra, è un atto di fede!", allora in questo modo mi sento autorizzato a dire che Superman esiste ma noi non lo vediamo, o che sotto i nostri piedi esistono vermoni che silenziosamente scavano enormi gallerie o che nel garage di casa mia c'è un alieno ma non ve lo faccio vedere, dovete credere perché è così.
Non, ragazzi, io non ci sto a imbavagliare il mio cervello, io voglio farlo funzionare, voglio e devo pormi domande, dubbi e riflessioni, a cominciare dalle mille contradizioni della Bibbia e dalla sconcertante vaghezza dei Vangeli...
Saluti.
Genius
Gina
Genius :-D, grazie per il applauso, ma non dovevi disturbarti. Volevi il BIS? Eccomi, un inclino profondo e teatrale anche te, (se non hai già abbandonato questo teatrino amatoriale piccolo piccolo).
Io si, sono una credulona e oltre che in Dio e in Gesù credo anche nelle favole. Credo anche nei draghi, nel Piter Pan e nel Supermen :-), perché , nonostante i miei 41 anni di età, sono una bambina dentro, e solo ai tali è riservato il posto nel Regno Celeste, nella Isola che non c'è per chi non crede, ma C'E' ECCOME per chi crede.
Io mi sento più fortunata di te, mi dispiace dirtelo, ma solo perché credo PROFONDAMENTE, non ho altro che mi distingue da te, in quanto essere umano senza particolari super poteri, tranne quello di CREDERE di averli. :-D
Mi scopro più bambina adesso che quando avevo 17 anni, quando avevo preso la Bibbia per la prima volta in mano per buttarla via dopo qualche pagina, come te assalita di mille dubbi e domande.
E' un buon inizio, il tuo, per diventare un Beato Credulone come mi definisco io, oppure semplicemente Credente come Prisma. Dio C'è per chi crede e per chi non crede, la salvezza è ALLA PORTATA DI MANO per tutti noi, servita sul piatto d'argento.
Cosa ti costa approfittare e servirti, è GRATIS? Prova a credere in tutto quello che adesso definisci contraddittorio e assurdo, procurati un dizionario dei simboli, segui l'istinto e l'intuito e.... in bocca al lupo Cappuccetto rosso! (oops, volevo dire Genius) Fai uscire il tuo Genio dalla lampada, ti conviene ;-)
ANGELO
Un bacio a Gina, che ha sempre creduto agli orchi ed alle streghe ed per questo è ancora sulla strada della salvezza. Gina mettiti sempre il casco prima di uscire con il motorino perché vai alla grande e potresti sostituirmi in questo sito, a meno che riusciate ancora a stimolarmi.
Ho letto un’altra copia ed incolla di Genius in un altro post e mi è rimasto indifferente perché non sa nemmeno le verità che dice. Mi sembra il diavoletto del primo spirito malvagio (tra i sette), messi a custodia del tesoro come tanti draghi, ma questa è un’altra favola che solo San Giorgio può raccontare. Draghi o spiritelli da smascherare e cacciare per cominciare a gonfiare l’anima come una mongolfiera che ci porta in un luogo dove possiamo comprendere tutto, favole comprese.
La cosa buffa della falsità è che viene smascherata sempre, non reggendosi che solo nelle tenebre, ma quando spunta il sole, con la sua luce, la tramuta in ombre fino ad annullarla completamente quando il sole è allo zenith.
Non voglio rispondere a cose che ho già chiarito in questo sito, a proposito di un frutto che peraltro non è una mela! (chi lo dice? …dov’è scritto?)
Mi ricordo chi sosteneva che la mela era io culo di Eva ed il serpente … va bé … lasciamo stare perché tutto è vero e tutto è falso se non si mette a confronto. In poche parole provare per credere. Forse Genius dice il vero riferendosi a chi crede per fede e poi fa il contrario di quello che spera che gli venga dato come dovuto. Magari o no? Io preferisco farmi da solo fino ad essere un nuovo Dio o Lucifero che pensava di superare chi lo aveva fatto per poi capire e ritornare come il Figliuol Prodigo. Tempo al tempo, ma ora voglio difendere il Diavolo perché non sarei un Vero Lucifero.
Anch’io ho provato ed ho creduto le verità di Genius, fino a smascherarle tutte:
Premettendo che il tempo che ci ho messo per capire è così lentissimo da pensare che viaggiamo su gusci di enormi tartarughe che non ci fanno vedere i draghi che essendo più scaltri, ci anticipano sempre, dando la sensazione di essere invisibili (ma allora chi incendia i boschi?).
La fede è debole se è basata nella carne ma lo Spirito è sempre pronto se decidiamo di viaggiare alla velocità della luce … che smaschera tutto, fino a deformare il tempo (vedere teoria della relatività di A. Einstein).
Anch’io ho conosciuto dei superman fino a quando si sono sfracellati sul mio petto quando lo sono diventato io ancor più superiore (via! … più veloce della luce!).
Per quanto riguarda i vermoni è meglio non parlarne in tutti i sensi perché mi hanno fato cadere un muro di cinta messo su senza fondamenta. Chissà se le fondamenta servono per bloccare i vermoni del terreno o i monsoni del cielo?
Io l’alieno in cortile di casa mia l’ho visto e non sono riuscito a catturarlo perché si è volatilizzato. Francamente ho visto solo un’ombra gigantesca che faceva supporre che stesse sgranocchiando qualcosa portando con le mani del cibo alla sua bocca allungata su un capo con orecchie ben diritte sull’apice. Ma quando mi sono girato ho visto solo la fine di un vermone che si ficcava sotto una cavità del muro di cinta, facendomi pensare che quel muro cadrà prima o poi (meglio spostare l’auto anche se cadrà a pezzi da sola prima del muro).
Caro Genius non imbavagliare il tuo cervello ma la bocca e pensa a giocare ai cowboy che portarono colonizzatori di fede a chi forse era più avanti di noi, credendo anch’essi a totem a forma di croci.
Forse un capo indiano potrebbe esserti di grande aiuto a farti capire l’invisibile che viene superato da altro invisibile quanto è vero che è visibile il magnetismo o il sonoro che tu senti solo per grazia divina nel essere dotato di udito.
Posso terminare dicendo chi ha orecchi intenda? … o è blasfemo anche per te?
Ti prometto che se trovo quell’alieno che si è permesso di entrare in una proprietà che forse è sua, dato che non ha chiesto il permesso, dovrà prima dimostrarmelo in una riunione di condominio, tra vermoni, mosche, zanzare, ragni, lucertole e topi e chiunque altro si sia mascherato per non pagare la quota condominiale.
Ciao, e a presto.
P.S.:
Ma io ho risposto solo perché Gina abita nel mio Tempio, come anche Pietro, e pure tu se smetti di pensare di poter entrare ed uscire da questo … Tempo (mi è rimasta una “i” di più, con il suo puntino, … cosa ne faccio? … la vorresti tu per capire perché la “i” necessita del puntino?).
Ci sono “e” e “è” ma questa è la storia del senso di questo mondo per coloro che vogliono essere e non congiungere cose che non comprendono.
Gina
Wow!Da questo Cielo ci è cascato anche un bacio! Ma Grasssssie Angelo, e non ti preoccupare per la moto, non mi piace cavalcare questo tipo di draghi moderni, non gli trovo un granché stabili.;-) Preferisco cavalcare soltanto liocorni :-D
Gina
Dimenticavo... non ti ruberò il lavoro in questa blogosfera Angelo, lungi da me... se non, dopo rimani disoccupato :-D
ALBINO
Sentirti nel cuore di questo post mi sembra di sentire un bambino, nel senso più alto del termine, quel bambino degno del Regno del Padre che è nei Cieli.
Caro Pietro! Quello che sostieni è giustissimo e gli esempi di essere una sola famiglia, forse ancor di più un solo corpo, è azzeccatissimo.
Come sarebbe bello dividersi il lavoro e poter dare tutto quello che possiamo dare, chi cinque e chi tre perché non importa la differenza ma la misura di poter dare per quanto abbiamo ricevuto, in salute, forza, e qualsiasi facoltà che viene solo dall’Alto.
Ma questo è il mondo dei nostri avversari che siamo noi stessi, dentro e fuori di noi.
E’ il senso di questo tempo di creazione, non di semplici oggetti ma di eredità di Dio.
Lo smascherare i falsi dei (i Cesari della Roma Imperiale o di quella attuale o di chi è padrone di quelle stesse monete che ci ricambiano per il sudore del nostro lavoro) fino a smascherare noi stessi nel sostenere che dobbiamo giudicarci da noi stessi e il giudicare gli altri ci porta solo a capire chi è avanti e chi ancora indietro.
E’ bellissimo questo post che inizialmente sembra immaturo come un bambino che non conosce il mondo, ma poi esplode in quella maturità che fa un frutto non più acerbo ma pronto per essere raccolto.
Ma sai benissimo che possiamo scrivere tante belle parole e su queste tue io non ho nulla da dire perché sono la base della mia fede che mi ha portato a conoscere la certezza dell’esistenza di Dio.
Quanto è vero che non si vive di solo pane ti posso assicurare che come Gesù restituì le pietre da tramutare in pane al padrone di quelle pietre, così ti invito a leggere più attentamente cosa intendeva Gesù, andando oltre la cognizione umana.
Tu sostieni che non serve pagare le tasse in famiglia (anche se ci sono anche lì) e tanto meno nello stesso corpo (anche lì ci sono ed è proprio lì che pavoneggia il nostro avversario nei vizi capitali).
Caro Pietro non sostenere che Cesare è morto perché anche se è bello pensare come tu sostieni insieme a Gesù di lasciare tutto le proprietà a chi è padrone di questo mondo nella sua arma infallibile che è la morte.
Noi sappiamo cos’è la vita ed io comprendo cosa vuoi dire perché anch’io esagero nel sostenere l’inesistenza del demonio, come non esiste la morte, ma chi è in grado di arrivare a questo?
Sorridendoti posso dirti che sono solo prove di trasmissione come lo è la fede che poi ci dona la certezza.
Nell’orecchio ti voglio dire una cosa spiritualmente privata:
“Si sostiene che il demonio “ama” l’essere considerato inesistente per portare dio (o d’io?) nel suo stesso stato confusionale, ma non immagini quanto lo infastidisce sapersi smascherato e nonostante tutto sentirsi dire che non esisti perché fa ormai parte del passato … come peraltro la sua arma che è la morte”.
Non è questione di sapere se è giusto pagare la tassa a cesare o al tempio, che giustamente come dice Gina sono cose diverse, riguardando quest’ultima con significati escatologici dato che Gesù ritorna a pagarla per farci capire come si arriva a non pagarla più.
Se dobbiamo giudicare allora giudichiamo anche se è giusto morire e passare la porta stretta ma finiremo per giudicare anche Dio … il nostro vero avversario fino a quando non lo riconosciamo nostro fratello o padre. Non sparare su un ombra che non riconoscendola ci porta ad avere paura perché arriverai a capire che tutto ha un senso come in questi giorni viene alla luce la solitudine di Madre Teresa di Calcutta che gli pareva di non arrivare mai a Dio.
In Verità la nostra Vita è fatta di fede che si è tramutata in certezza ma la più grande fede, da tramutare in certezza, è morire sapendo di essere vivi, invece di vivere sapendo di essere morti.
Il Cristiano vero lascia nei Vangeli tutte le incongruenze come ne sono piene soprattutto le vecchie scritture perché non teme la falsità di chi deve solo crescere per capire la Verità.
Il perché mi hai abbandonato lo si sente in tutta la nostra esistenza, in varie sfumature, ma lo Spirito è sempre pronto a sostenerci anche se la carne è debole perché non appartiene a noi essendo semplice placenta.
Se vorrai nascere in quella Verità … nascerai perché in Verità sei nato ancor prima che tu nascessi in questa parentesi terrena.
Noi non sappiamo ancora riconoscere chi siamo stati giudicando chi lo sono in questo momento ed è per questo che abbiamo paura del demonio e della morte.
Proprio quando sembra la fine, solo allora si scorge un altro spiraglio che non temiamo di entrarci perché è così che abbiamo sempre fatto fino ad uscire per sempre da questo sepolcro che è questo mondo.
In Verità ti dico che solo chi entra nel sepolcro sapendo di non essere morto riesce ad uscirne fuori.
(vedere resurrezione di Lazzaro, a quando un post prendendo spunto dal sito del dottore conoscitore della storia del Cristianesimo? Che ha visitato questo tuo sito?)
Dimenticavo! A proposito di iscrizioni e immagini se la mia confidenza sul demonio non ti è piaciuta allora puoi restituirmela perché ad ognuno devi dare quello che è suo.
cesare
Ma la Chiesa deve o non deve pagare l'ICI?
La Chiesa è sottintesa quella solo Cristiana Cattolica?
Il legame con eventuali attività commerciali non penso sia un deterrente ma un persuasivo motivo per far pagare la tassa.
Io non ci capisco nulla delle cose di Cesare e ho imparato a dare tutto a tutti, ma guai a toccarmi tutto quello che è mio!
Per quanto riguarda dio posso dire che se lo prende quando vuole.
Prisma
Cesare, se la Chiesa la senti tua, non gli fai pagare niente, ma se la senti estranea a te, allora gli fai pagare la tassa. Del resto a tua madre mica fai pagare le tasse. Semmai fai pagare le tasse alle altre madri, ma non alla tua.
ANGELO
ECCEZIONALE! Come vedi ti stai staccando da terra e qualcuno potrebbe cominciare a non comprenderti, se si pone a distanza, ma tu stai sempre più avvicinandoti a me ... comprendendomi sempre più. O forse tu stesso non comprendi quello che hai detto nel poi sviscerarlo e capire chi è ormai dentro di te.
La tua risposta sembra ovvia ma rispecchia anche i malaffari che un buon cristiano sa eseguire per il bene e non sempre nello seguire le leggi di uomini ... che poi nessuno segue.
Vogliono vedere segni! ... visibili dall'invisibile e non si accorgono che se vedono o sentono lo devono al cervello che trasforma il visibile in invisibile ma percepito, assorbito ed elaborato per capire il senso del brutto e del bello o del male e del bene.
E questo vale anche per l'orecchio e per l'anima.
Oggi notavo che un file non scaricato con il giusto programma dava un miscuglio di segni incomprensibili ed eppure memorizzanti il contenuto.
Quanto siamo miseri e lo eravamo ancor di più nel non comprendere che tutto è visibile se solo scoprissimo il codice o diventassimo il codice stesso.
Ieri cercavo di spiegare a mio figlio il Vangelo di Luca 16 - L'amministratore fedele o ... infedele?
Poveri chi non comprende nel dividere per capire che deriva tutto dal Tutto per farci diventare parte del tutto.
Che sia ringraziato Dio il vero Re in Suo Figlio e noi la Sua Sposa.
Vedi Giovanni 6: 15.
cesare
Siamo certi che l’uomo ricco non sia il Principe di questo mondo?
Meditate! Poveri schiavi che venite utilizzati da ME per vedervi sbranati dai leoni, riempiendo questo mio tempo così noioso.
Vincenzo
Ciao Prisma. Ho letto il tuo post e qualche commento(non tutti perchè sono lunghissimi). Io sono uno che ha fatto della bibbia la sua ragione di vita. Per me in questo libro c'è la VERITA' e le risposte ai miei dubbi. Da quando il mio rapporto con le scritture è diventato solido ho iniziato ad allontanarmi da alcune(veramente molte) posizioni della chiesa e concetti sostenuti da alcuni credenti. Questo di Cesare è emblematico. Partiamo dal fatto che tu dici che non ci sia un significato escatologico e sulla tua idea della necessità di non pagare le tasse per i figli di Dio(mamma mia la frase è scritta malissimo spero che tu capisca a cosa mi riferisco). Be io non sono daccordo su ciò. Questa posizione e tante altre sembrano sostenere una non necessità dello "Stato" ovvero di una organizzazione di uomini che non sia accomunata dall'idea di Dio. A mio parere questo non è mai stato pensato da Dio anzi ha espresso con questo passo del vangelo e con quello del tempio la necessità di rispettare delle regole poste dagli uomini. Possiamo arrivare a questo anche quando riferendosi alle "regole" degli uomini della legge dice:"quanto vi dicono, fatelo e rispettatelo ma non fate secondo le loro opere(un giorno magari parleremo del significato "escatologico" che leggo in questo passo :D)...legano infatti pesanti fardelli ma loro non vogliono muoverli neanche con un dito"(MT 23, 3-4). Queste regole sono fardelli pesanti eppure dice di rispettarle e di non guardare le opere di coloro che pongono queste regole. Altro esempio su, diciamo, "indifferenza" di Dio rispetto a delle regole di un istituzione umana: durante il suo processo parla espressamente del suo regno che però non è di questo mondo(passaggio importantissimo) e che se lo fosse stato i suoi servitori lo avrebbero difeso(GV 18, 36). Implicitamente Gesù si sottopone al giudizio terreno nonostante sia sbagliato. Nonostante sia il figlio di Dio accetta il verdetto di una "legge" ingiusta(passaggio che può richiamare anche la vicenda di socrate). Se Gesù ha fatto questo e ha addirittura dato la vita, chi siamo noi per dire "non dobbiamo pagare le tasse?" Ciao
Prisma
Ciao Vincenzo, io aggiungo che il cristiano ha il dovere di dare a chi chiede ("A chi chiede, date!"). Quindi se lo Stato ti chiede di pagare le tasse, il cristiano è tenuto a pagarle.
Non ti preoccupare che poi Dio chiede conto agli uomini dello Stato di cosa ne hanno fatto delle tasse pagate dai cristiani, fino all'ultimo centesimo.
Tu paga e affidati a Dio, se ci credi.
Io non ho detto che non dobbiamo pagare le tasse. Chi lo dice, non è cristiano. Io dico che fare pagare le tasse è, dal mio punto di vista spirituale, una ipocrisia. Se vogliamo essere cristiani e quindi fratelli, dovremmo affidarci a Dio e prenderci le nostre responsabilità e doveri nei confronti del fratello in prima persona, senza delegare lo Stato.
In una famiglia in genere tutti collaborano e nessuno paga le tasse o chiede al figlio o al padre di pagarle, perché tutto viene messo in comune. In una famiglia tutti si prendono cura di tutti e nessun padre fa pagare l'affitto (ICI) al proprio figlio/a e nemmeno i fratelli tra di loro pagano l'affitto l'uno all'altro, quando convivono.
Evidentemente in questo mondo noi cristiani non ci sentiamo cristiani e fratelli o meglio, non ci sentiamo figli di Dio e quindi chiediamo di pagare le tasse l'uno all'altro e le paghiamo allo Stato, come se fossimo degli estranei, perché non ci sentiamo parte di una famiglia: quella cristiana. Abbiamo bisogno di regole, delle nostre regole, quando le regole le ha già date Dio.
Ci definiamo cristiani, ma in Dio non ci crediamo e facciamo solo finta di crederci, pur definendoci credenti. Cosa è se non ipocrisia e falsità?
Quindi abbiamo bisogno delle nostre regole e delle nostre leggi, abbiamo bisogno dello Stato o altro ente che si sostituisca a Dio nel fare rispettare le regole e le leggi.
Tu, non sei capace di soccorrere chi è in difficoltà? Hai bisogno di qualcuno che lo faccia al tuo posto, per poi disinteressarti? Dio vuole il tuo amore, non quello dello Stato su tua delega e pagamento.
Quando tu sei malato, solo e non autosufficiente in un ospedale, cosa preferisci? L'assistenza di un tuo famigliare, un figlio, un genitore, o quella di un estraneo, di un badante filippino, un infermiere mandato dallo Stato?
E' una ipocrisia definirsi cristiani e poi comportarsi come dei pagani.
Lo dice anche Gesù: "Ipocriti, perché mi tentate?".
Appunto, siamo ipocriti, io per primo. Pensaci, perché Dio si è fatto uomo ed è venuto ad abitare in mezzo a noi.
Prisma
Cesare, cosa intendi per Principe di questo mondo? Il diavolo?
Bah, l'uomo ricco secondo me non è il Principe di questo mondo. Anche se tutte le ricchezze puzzano di ingiustizia, queste devono servire per il bene comune, per crescere insieme. Il Principe di questo mondo, semmai è il peccato. Come dice Gesù, "Guardatevi e tenetevi lontano da ogni desiderio di ricchezza, perché la vita di un uomo non dipende dai suoi beni, anche se è molto ricco." Luca, 12,15.
Per il cristiano la salvezza dell'uomo viene da Dio, non dalle ricchezze che possiede.
Vincenzo
Questo è un punto di vista che comprendo. Ma bisogna considerare lo Stato come un unione di uomini che si riuniscono in nome di date regole, principi e valori(e perchè no anche valori cristiani. Non siamo più uno Stato confessionale ma anche in passato c'era uno stato, in tutta la storia, anche nelle città greche). Se vediamo lo Stato da un punto di vista teorico potremmo accostarlo ad una famiglia dove chiunque ha un compito: il padre e la madre lavorano, i figli devono collaborare nelle pulizie domestiche, i figli devono pulire la propria camera. Come vedi anche nella famiglia si ha dei compiti e se il padre di famiglia con la collaborazione degli altri componenti fissa delle regole e solo per migliorare la convivenza all'interno del nucleo famigliare. Si potrebbe fare lo stesso discorso per lo stato ma prima ho usato la parola "teorico" perchè spesso manca l'idea di solidarietà che è ontologica nella famiglia. Io sostengo con forza il concetto di Stato perchè aiuta gli uomini(sempre teoricamente eh) a convivere con gli altri tenendo sempre ben presente che non esistono solo spighe di grano ma c'è anche una gran bella dose di zizzania in questo immenso campo che è il mondo
Prisma
Tanto per far capire meglio il rapporto che Gesù aveva con gli esattori delle tasse e i ricchi riporto Luca 19,1-10:
[1] Entrato in Gerico, attraversava la città.
[2] Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco,
[3] cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura (? chi sarà mai?).
[4] Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là.
[5] Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: "Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua".
[6] In fretta scese e lo accolse pieno di gioia.
[7] Vedendo ciò, tutti mormoravano: "È andato ad alloggiare da un peccatore!".
[8] Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: "Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto".
[9] Gesù gli rispose: "Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo;
[10] il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto".