Stephen Hawking, famoso scienziato inglese, in una intervista al The Guardian afferma che non esiste nulla oltre il momento nel quale il cervello smette di funzionare e si ferma e che il Paradiso è una storia incantata per chi ha paura di morire.
Come leggo su Punto-Informatico.it: l'intervista anticipa una lezione accademica che il matematico terrà presso l'incontro Google Zeitgeist di Londra, nell'ambito del quale cercherà di rispondere alla domanda: "Perché siamo qui?"
Bene! Non scrivo questo post per smentire Stephen Hawking, come ho già fatto in un'altra occasione circa l'inesistenza di Dio, ma per rispondere alla domanda: Perché siamo qui ?
Siamo qui per conoscere il creatore dell'universo che è una forza d'amore. Non siamo qui per fare la guerra a Gheddafi in appoggio ai ribelli libici. Non siamo qui per lavorare, per ammogliarci o maritarci e ghettizzarci in famiglie chiuse su se stesse fondate sulla proprietà privata. Non siamo qui per fare i commercianti, i politici, gli avvocati, i giudici, per affermare una giustizia nel nome di un Dio che non conosciamo. Non siamo qui per tassarci o compatirci nelle disgrazie. Siamo qui per essere una cosa sola nella condivisione delle risorse. Siamo qui per divertirci e per giocare, per partecipare all'opera creativa dell'universo. Siamo qui per creare un motore di ricerca che ci permetta di sapere perché siamo qui.