La frase inglese "Terms of service" significa in italiano condizioni di servizio o più in generale condizioni generali di contratto che, come dice Wikipedia, sono "clausole previste unilateralmente da una parte contrattuale, e generalmente dirette a regolare uniformemente i suoi rapporti contrattuali".
Sono quindi clausole previste unilateralmente, cioè stabilite da una parte sola con esclusione della controparte, in genere dal provider, il fornitore di servizi e volte a regolare i servizi erogati dal provider. Tu che intendi usufruire di certi servizi erogati dal provider devi accettare le condizioni contrattuali stabilite dal provider, cioè dal padrone. In genere per limitare abusi e speculazioni da parte del provider-padrone interviene la Legge a imporre ulteriori clausole e limitazioni nelle condizioni contrattuali.
I primi Terms of service ufficiali unilaterali li troviamo nella Bibbia. I dieci (5+5) comandamenti sono, a mio giudizio, la prima forma ufficiale di Terms of service unilaterali, perché dettati unilateralmente da Dio, della Storia. Mosè, guarda caso senza testimoni, scende dal monte con le due tavole della legge dove sono stati incisi da Dio i dieci comandamenti, cinque per ogni tavola, che possiamo benissimo rinominare in modo più moderno come: "Terms of service".
Ricapitoliamo i Terms of service voluti dall'uomo e fatti legittimare da Dio:
- Io sono il Signore Dio Tuo, non avrai altro Dio fuori di me. In molti casi le condizioni contrattuali moderne prevedono questa clausola come clausola esclusiva. Basta pensare, per esempio, al conferimento in esclusiva di un mandato di vendita ad una agenzia immobiliare. E' una clausola che troviamo codificata nell'art. 2105 del Codice Civile.
- Non nominare il nome di Dio invano. Questa clausola prevede il rispetto del provider ed è stata recepita dall'art. 10 del Codice Civile.
- Ricordati di santificare le feste. Questa clausola viene spesso inserita nei contratti di lavoro e prevede un pacchetto di giorni di ferie per il lavoratore ai sensi dell'art. 2109 del Codice Civile e dell' art. 36 della Costituzione.
- Onora tuo padre e tua madre. Questa clausola è stata recepita dal 4° comma dell'art. 315bis del Codice Civile.
- Non uccidere. Beh, questa clausola si trova in molti articoli dell'ordinamento penale, sotto varie forme e reati contro la persona.
- Non commettere adulterio. Su questa clausola si potrebbe scrivere un romanzo. Essenzialmente anche questa clausola è stata recepita ipocritamente dal 2° comma dell'art. 143 del Codice Civile oltre che nell'art. 2105 del coice Civile.
- Non rubare. Su questa clausola, recepita dall'art. 624 del Codice Penale, ci sarebbero da dire molte cose a partire dalla definizione del sostantivo "furto" e del verbo "rubare".
- Non dire falsa testimonianza. Questa clausola è stata recepita dall'art. 372 del Codice Penale.
- Non desiderare la donna d'altri. Anche su questa clausola ci sarebbe da scrivere un romanzo. Essenzialmente la troviamo recepita dall'art. 89 del Codice Civile e nella legge 898/1970.
- Non desiderare la roba d'altri. Questa clausola, a mio giudizio, è stata recepita da tutte quelle stupide normative sulla tutela del Copyright e della Proprietà Intellettuale.
Quello che è ridicolo, dal mio punto di vista, è che l'uomo ha fatto passare per legge di Dio e quindi per volontà di Dio quello che gli faceva più comodo, cioè quello che è semplicemente la legge e la volontà del più forte, scartando tutto il resto.
I Terms of service di Dio sono ben altri e non stanno scritti solo nei dieci comandamenti, ma stanno scritti là dove l'Oblio e il suo Diritto non possono arrivare.