Pronti per l'unità dei cristiani

Nell'udienza generale del 20 gennaio 2010 dedicata alla settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, il Papa Benedetto XVI ha tenuto un interessante discorso che merita essere letto o ascoltato.

Dice il Papa nell'udienza generale: "Così vediamo che c'è una dimensione della nostra responsabilità nel fare tutto ciò che è possibile per arrivare realmente all'unità, ma c'è l'altra dimensione, quella dell'azione divina, perché solo Dio può dare l'unità alla Chiesa. Una unità "autofatta" sarebbe umana, ma noi desideriamo la Chiesa di Dio, fatta da Dio, il quale quando vorrà e quando noi saremo pronti, creerà l'unità.

Nel Vangelo di Giovanni, al capitolo 17, Gesù si rivolge al Padre con un discorso molto profondo, nel quale spiega importanti concetti di fede che vorrei sintetizzare in dieci punti:

1) Gesù ha ricevuto da Dio il potere sopra ogni essere umano.
2) Gesù spiega cosa è la vita eterna: conoscere Dio e conoscere colui che Dio ha mandato, cioè Gesù.
3) Gesù non prega per il mondo, ma prega per i suoi discepoli, per coloro che osservano la parola di Dio e che a Dio appartengono.
4) Gesù mette in comunione con il Padre ogni cosa, in una comunione dei beni.
5) Gesù chiede al Padre di custodire nel suo nome i suoi discepoli perché siano una cosa sola.
6) Gesù vuole che i suoi discepoli abbiano in loro la pienezza della gioia di Gesù.
7) Gesù chiede a Dio di custodire i suoi discepoli dal maligno e non di toglierli dal mondo.
8) Gesù chiede a Dio di consacrare i suoi discepoli nella verità, perché la parola di Dio è verità.
9) Gesù prega anche per quelle persone che, per la parola dei suoi discepoli, crederanno in Gesù, perché tutti siano una cosa sola, perfetti nell'unità tra di loro, con Gesù e con il Padre, perché il mondo creda che Gesù è stato mandato da Dio.
10) Gesù promette a tutti i credenti di fare conoscere il nome di Dio per poter essere in loro e perché lo stesso amore di Dio per Gesù sia in loro.

(I 10 punti hanno spostato il video a ottobre 2010 :-))

Dalla lettura del capitolo 17 del Vangelo di Giovanni emerge quindi una cosa importante: l'unità dei cristiani è tra gli elementi fondamentali per la salvezza dell'uomo. Sì, perché non c'è salvezza senza credere in Gesù, non c'è salvezza senza unità.

Gv. 17,20-21: Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato

Perché?

Perché come dice lo stesso evangelista: Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio perché chi crede in lui (non muoia e) non vada perduto ma abbia vita eterna (Gv 3,16)

Certamente l'unità dei cristiani è opera di Dio come dice il Papa, ma Dio non aspetta che i cristiani siano pronti, per creare l'unità. Ha forse Dio aspettato che il suo popolo fosse pronto, per mandare Gesù? No, infatti il suo popolo non lo ha saputo accogliere. Se Dio avesse aspettato che il suo popolo fosse pronto, per mandare Gesù, molto probabilmente a quest'ora lo dovrebbe ancora mandare.

Dio non aspetta che i cristiani siano pronti per realizzare la loro unità, perché ne va di mezzo la loro salvezza e siccome Dio è amore e siccome l'unità dei cristiani è fondamentale alla salvezza dell'uomo, Dio realizza l'unità dei cristiani a partire dalla risurrezione di Gesù nella Chiesa corpo mistico di Gesù, soltanto che incontra la resistenza dell'uomo, del cristiano stesso che non comprende la grandezza dell'amore di Dio e costruisce intorno a sé muri, confini e paletti.

Uno dei principali ostacoli che l'uomo pone alla realizzazione dell'unità chiesta da Gesù è la proprietà privata. La proprietà privata è un abuso dell'uomo sull'uomo, perché sottrae un bene di tutti per destinarlo all'uso esclusivo di una singola persona, abuso che l'uomo esercita con la forza e con la guerra o con la legge. La proprietà privata distingue tra ciò ciò che è mio e ciò che è tuo. Invece Gesù mette tutto in comune con il Padre e di conseguenza con i credenti, in una completa comunione dei beni: Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro Gv. 17,10

O forse pensiamo che Dio voglia creare l'unità dei cristiani dove ogni cristiano si tiene ben stretto il proprio pezzetto di proprietà in forza della legge dello Stato ?

Allora, il cristiano è invitato a chiedersi se è pronto a mettere tutto in comune, perché senza comunione dei beni materiali e spirituali, secondo me, non ha senso parlare di unità.

Allora, siamo pronti per l'unità dei cristiani? Se non siamo pronti, spiace dirlo, ma mettiamo in gioco la nostra salvezza, vanificando il sacrificio di Gesù. Oppure preferiamo che sia Dio a compiere l'unità dei cristiani per mezzo dell'amore che si fa croce?